Un algoritmo può selezionare il personale del futuro? Neanche per sogno!

Un algoritmo può selezionare il personale del futuro? Un articolo del Corriere della Sera apparso nelle scorse settimane raccontava di alcune start-up americane che stanno sperimentando alcune nuovi metodi per automatizzare le assunzioni, partendo dal presupposto che un software può fare meglio di un cacciatore di teste. Una novità che ha stuzzicato la pronta riflessione di Luigi Tartarelli:

In America la polizia e i giudici, come è noto, usano la macchina della verità per scoprire i malviventi.

Polizia e giudici sembra però che non diano particolare credito a quanto dichiarato dalla macchina della verità; quindi già su questo primo dato mi sembra evidente il discredito su queste asettiche macchine, inoltre mi permetto di suggerire il progetto internazionale “Blue Brain Project”

Un asettico software non può scavare sui desideri inespressi delle persone
Un asettico software non può scavare sui desideri inespressi delle persone

nato molti anni fa tra le Università di Losanna, IBM e stato americano.

Si tratta di uno studio sul cervello dei ratti fatto dagli scienziati più importanti al mondo riusciti a mantenere in vita per oltre 15 minuti il cervello di un ratto sezionato. Questo dimostra che ad oggi cervello e mente sono, intanto, due entità differenti; il cervello inoltre è composto da miliardi di circuiti conduttori negativi e positivi, impossibili non solo da ricostruire ma anche da simulare.

Ciò premesso posso affermare che un algoritmo gestito da un computer, per la valutazione di ogni e qualsiasi capacità umana, può fornire un modestissimo contributo, ad esempio su:

–          Prontezza dei riflessi

–          Rapidità sul calcolo mentale

–          Q.I Calcolo del Quoziente Intellettivo, che non sempre  è indice di capacità, anzi, può essere forviante come dichiara il The World Genius Directory

Inoltre, tutto quello che riguarda la mente ed il cervello umano, come dimostrano alcuni studi di Albert Einstein, può essere influenzato sempre da fattori esterni, dalla pressione atmosferica alle scariche elettromagnetiche e da molto altro…

Pertanto ritengo che non possiamo andare oltre a robot in grado di ripetere alcune azioni umane. 

Il confronto che ho avuto con talenti, esseri umani, capacità intellettualoidi o genialoidi dimostra che all’Uomo spetta sempre l’ultima parola; perché Marchionne è un grande manager e forse fra i suoi sogni inespressi o desideri nascosti potrebbe esserci anche quello di fare il “chiaroveggente” o il “mago”, questo lo può scoprire solo una persona in grado di ricostruire la vita personale e professionale partendo dall’anno 0 di Sergio Marchionne ma non un essere asettico calcolatore di numeri.

Quindi riassumendo, per scoprire, il talento che ha:

–          Un maniscalco

–          Un presentatore televisivo

–          Un comico

–          Uno scrittore

–          Un inventore

–          Un artista

–          Un costruttore

–          Uno scienziato   

occorre sempre un cervello umano che ragioni, razionalizzi, provochi emozioni positive e negative, stimoli per capire realmente chi sta dentro quell’involucro di carne umana

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